
Nella nostra vita, siamo presi da mille cose, abbiamo tutti degli obiettivi che vogliamo raggiungere, lavorativi o nella vita personale a volte raggiungerli diventa più difficoltoso, altre poi sembrano irraggiungibili, in molti casi c’è una confusione sui passi da fare o su come verificare gli step per il raggiungimento dell’obiettivo desiderato.
Perfetto! che l’obiettivo che ci stiamo ponendo sia cambiare lavoro, o dimagrire, piuttosto che cambiare la nostra vita migliorandone la qualità, in questo articolo faremo chiarezza, ci diamo un metodo e degli strumenti per pianificare e raggiungere i nostri obiettivi di qualsiasi natura essi siano, in maniera precisa e puntuale.
Partiamo con, il modello GROW:
- GOAL (OBIETTIVO)
- REALITY (SITUAZIONE ATTUALE)
- OPTIONS (ALTERNATIVE/POSSIBILITÀ)
- WHAT, WHEN (CHI, COSA, QUANDO)
Il modello GROW ci consente di razionalizzare in quattro fasi il processo di definizione e raggiungimento di qualsiasi obiettivo.
Ecco nel dettaglio le 4 fasi del modello GROW.
Goal (OBIETTIVO)
Con il termine Goal si intende l’obiettivo che si vuole raggiungere. In questa fase dobbiamo riflettere sulla definizione di ciò che vogliamo ottenere, possono aiutarci a fare chiarezza delle domande specifiche, ne vedremo più avanti alcuni esempi.
Pensando allo sport, se diciamo “voglio correre più veloce” (processo), non è come dire “voglio correre in 4 minuti al chilometro la Maratona di New York” (risultato), quindi un obiettivo è tale se produce un risultato concreto, pensando alla linea potremmo dire “vorrei dimagrire” (processo), un’altra cosa è dire “voglio perdere 5 kg” (risultato), un altro esempio, se diciamo “vorrei migliorare la qualità della mia vita” (processo), diversamente invece se dichiariamo “voglio organizzare la mia vita, in modo da avere il weekend completamente libero per stare con la mia famiglia” (risultato), produce un’idea completamente diversa.
Per verificare che un obiettivo sia realizzabile, possiamo applicare in questa fase una serie di parametri che possono essere riassunti con l’acronimo SMART:
Specifico: ciò che vogliamo ottenere deve essere definito nel dettaglio, descrivendo al livello più specifico possibile sia i passi che le azioni da intraprendere finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo;
Misurabile: dobbiamo valutare ciò che abbiamo definito con adeguate unità di misura, al fine di poter valutare i progressi in maniera chiara ed univoca. Questo ci consente anche di formulare feedback chiari ed efficaci, allenandoci all’autovalutazione dei nostri progressi in maniera sistematica ed orientata evitando approcci basati su tentativi ed errori.
Ambizioso: il nostro obiettivo deve avere caratteristiche per cui il suo raggiungimento risulti stimolante per noi.
Realistico: l’obiettivo che abbiamo definito deve essere realizzabile in termini di contesto, risorse e disponibilità.
Tempificabile: ciò che vogliamo realizzare deve poter essere raggiungibile in tempi certi e definibili, permettendo al contempo un piano di azione con scadenze e momenti di verifica dei progressi effettuati.
Esiste una versione estesa, di questo acronimo e è SMARTED, dove le prime cinque lettere hanno lo stesso significato sopra descritto mentre la E e la D stanno per:
Ecologico: rispettoso del contesto in cui viviamo e delle relazioni che abbiamo inoltre deve essere in accordo con i nostri valori personali;
Desiderabile: il nostro obiettivo deve rispondere ad una nostra esigenza profonda, che oltre ad essere fonte di prestigio sia anche di appagamento e fonte di soddisfazione personale.
La differenza del punto Desiderabile con l’Ambizioso risiede nel fatto che il secondo sottolinea la sfida nel raggiungimento dell’obiettivo che, se risultasse troppo semplice, perderebbe di interesse, mentre nel primo l’aspetto rilevante è la “voglia” che si realizzi.
La definizione dell’obiettivo è un punto fondamentale nel processo: tanto meglio è curata nelle sue caratteristiche ed implicazioni, tanto più sarà efficace il lavoro che faremo per raggiungerlo.
Domande tipiche che possiamo porci in questa fase:
- Quale è il mio Obiettivo?
- Che cosa vorrei ottenere, nel breve e/o lungo periodo?
- Che cosa dovrebbe accadere, affinché possa raggiungere il mio obiettivo?
- Se potessi esprimere un desiderio che cosa vorrei ottenere per poterlo raggiungere?
- Che cosa vorrei fosse diverso ?
- Cosa vorrei che accadesse che non sta accadendo, o che cosa vorrei non accadesse che invece sta accadendo?
- Quale risultato spero di ottenere raggiungendo il mio obiettivo?
- E’ realistico il mio obiettivo?
- Posso riuscire ad ottenere questo risultato nel tempo a mia disposizione?
- Mi aiuterebbe davvero raggiungere questo obiettivo?

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All’interno del modello GROW, proprio in questa prima fase, cioè la definizione dell’obiettivo, possiamo integrare un altro strumento molto utile, il modello EXACT:
- EXciting (Eccitante)
- Accessable (Accessibile/Misurabile)
- Challenging (Sfidante)
- Time framed (Linea Temporale/Data entro cui)
EXciting (Eccitante): dobbiamo far si che l’obiettivo diventi eccitante, che ci faccia brillare gli occhi, in modo da stimolare la nostra parte emotiva più profonda, deve trattarsi di un obiettivo veramente stimolante.
Accessable (Accessibile/Misurabile): analizziamo la nostra situazione attuale, le nostre convinzioni rispetto all’obiettivo che desideriamo raggiungere, le capacità che abbiamo ed i comportamenti che possiamo mettere in atto per raggiungerlo.
Challenging (Sfidante): l’obiettivo che abbiamo intenzione di raggiungere deve essere per noi sfidante, cioè rappresentare per noi che lo affrontiamo una sfida, magari un pò al di là delle nostre possibilità ma raggiungibile.
Time framed (Linea Temporale/Data entro cui): pianifichiamo una data entro cui raggiungere il nostro obiettivo. Fissiamo delle scadenze intermedie in cui verificheremo se tutto sta procedendo come da programma, o se è il caso di fare dei cambiamenti per correggere il cammino.
Con il modello GROW rappresentiamo lo schema generale per pianificare il raggiungimento del nostro obiettivo, in questa prima fase del GROW, grazie all’integrazione con il modello EXACT verifichiamo che il nostro obiettivo sia motivante e stimolante per noi.
Reality (SITUAZIONE ATTUALE)
Abbiamo fissato il punto di arrivo, bene, ora il punto di partenza quale è?
Partiamo analizzando la situazione attuale in cui siamo, rispetto all’obiettivo dobbiamo che vogliamo raggiungere e prendiamo consapevolezza del punto in cui ci troviamo. Il nostro obiettivo, per essere tale, deve essere realizzabile e in armonia con la nostra sfera personale.
In questa fase, facciamo una sorta di “inventario” di ciò che attualmente abbiamo a nostra disposizione come risorse per il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissati, sia in termini di cose concrete, di competenze personali ed abilità, di valori e conoscenze.
Capiamo i nostri punti di forza e le nostre aree di miglioramento, potenziando ciò che funziona ed integrando ciò che risulta necessario al raggiungimento dell’obiettivo nei termini in cui lo abbiamo formulato.
Domande tipiche che possiamo porci in questa fase:
- Che cosa sta accadendo in questo momento?
- Come faccio ad essere certo/a che sto raggiungendo l’obiettivo?
- In che modo posso verificare per step il suo raggiungimento?
- Ogni quanto posso fare delle verifiche per lo stato di avanzamento?
- Quali conseguenze comporta raggiungere l’obiettivo per me e per chi mi sta vicino?
- Ho verificato ciò che ho previsto per il raggiungimento, è reale e realizzabile?
- Come posso accorgermi se qualcosa non starà funzionando durante il percorso?
- Che cosa ho fatto finora per raggiungere il mio obiettivo?
OPTIONS (ALTERNATIVE/POSSIBILITÀ)
La terza lettera, la O sta per Opzioni, cioè l’identificazione di quante e quali possibilità ho a disposizione per ottenere il raggiungimento dell’obiettivo o del passo successivo verso l’obiettivo. La domanda che caratterizza questa fase è: “cos’altro?”
Questa è la fase in cui dobbiamo stimolare la nostra creatività per la generazione di quante più opzioni possibili. Possiamo pensare a tutte le varie possibilità da diversi punti di vista sia rispetto alla situazione attuale che all’obiettivo, rinforzare la consapevolezza delle nostre risorse e verificarle.
Vale a dire tutto quello che può servire (o non servire) per andare dal punto di partenza all’obiettivo.
Nel caso dello sportivo di cui sopra, ad esempio si parlerà di allenamento, alimentazione… ecc.
Domande tipiche di questa fase:
- Che cosa potrei fare per cambiare questa situazione?
- Quali alternative ho?
- Come penso di poter agire?
- Chi potrebbe aiutarmi?
- Quali opzioni preferisco?
- Quali sono i pro e i contro di queste opzioni?
- Da 0 a 10 quanto ritengo interessanti queste opzioni (e/o) ritengo che siano soluzioni pratiche?
- Vorrei optare per una di queste soluzioni?
WHAT, WHEN (CHI, COSA, QUANDO)
La fase conclusiva può essere contraddistinta da due diverse etichette poiché si tirano le somme (wrap-up) di ciò che è emerso durante il lavoro e si esprime la volontà (will) di metterlo in pratica.
Questa fase è caratterizzata dalle domande: “cosa farò in pratica? Quando? Come?”, volte alla realizzazione di un piano d’azione concreto che ci permetta di ottenere ciò che era stato identificato come obiettivo del processo. Adesso identifichiamo le evidenze che dimostreranno di averlo raggiunto, valutando pro e contro delle varie azioni e verificandone l’allineamento con i valori personali.
La consapevolezza di ciò che tiene viva la motivazione nel perseguire il nostro percorso è un punto fondamentale, nella nostra vita, in tutto ciò che facciamo, la cosa più importante è l’intenzione, se abbiamo veramente l’intenzione di portare a termine qualcosa, nulla potrà impedircelo, se abbiamo una sincera intenzione, ma le interferenze interne ed esterne sono troppe (ti consiglio di leggere il nostro articolo sulla paura di sbagliare, può essere d’aiuto), allora potremmo metterci i bastoni fra le ruote da soli.
Individuati obiettivo, punto di partenza e risorse a disposizione (o non a disposizione ma necessarie), cosa facciamo? Qual è il piano d’azione?

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Il piano d’azione ha caratteristiche in comune con la definizione dell’obiettivo in quanto le azioni da intraprendere devono essere “evidenti” a livello sensoriale, misurabili rispetto a dei criteri, realistiche e tempificabili. Inoltre devono rispondere a principi etici e di allineamento rispetto ai nostri valori.
Grazie allo svolgimento scrupoloso da parte nostra di queste 4 fasi, creeremo un solido e coerente piano d’azione.
Ancora una volta è fondamentale essere precisi, parliamo di risultati e non processo; l’obiettivo iniziale spesso può essere frazionato in obiettivi di percorso e occorre definire i piccoli passi da fare con molta chiarezza e precisione!
Domande tipiche in questa fase:
- Quali sono i miei passi successivi?
- Quando con esattezza, ho intenzione di passare alla fase successiva?
- Che cosa potrebbe ostacolarmi?
- Ritengo di dover annotare questi consigli?
- Quale tipo di aiuto ritengo di ricevere?
- Come e quando conto di ricevere aiuto?
Adesso abbiamo completato le fasi del modello GROW, abbiamo a disposizione degli strumenti molto potenti per pianificare, analizzare, valutare, verificare e raggiungere il nostro obiettivo.
Se vogliamo fare una sorta di prova del 9 e fare una ulteriore verifica della validità e fattibilità del nostro obiettivo possiamo porci le seguenti domande per avere la conferma che sia ben formato:
- Il mio obiettivo è positivo per me? è descritto in maniera specifica?
- Mi è chiaro il risultato che otterrò?
- Quando raggiungerò il mio obiettivo come mi sentirò? dove sarò? con chi sarò? quali emozioni proverò?
- Come saprò di averlo raggiunto? in che modo posso misurare il suo raggiungimento strada facendo?
- Raggiungere il mio obiettivo mi farà rimanere in armonia con i miei valori?
- Cosa mi serve per raggiungere il mio obiettivo? Quali sono le risorse di cui ho bisogno?
- Basto io per raggiungere il mio obiettivo oppure dipende anche da qualcun’altro?
- Il mio obiettivo è ecologico per me? Quali conseguenze avrà il suo raggiungimento sulla mia vita e sulla vita di chi mi sta vicino?
- Ho scritto il mio obiettivo? E tutti i passi per raggiungerlo?
- Ho verificato il mio piano d’azione?
Perfetto, se le risposte anche a queste domande ci hanno dato la conferma che il nostro obiettivo è realizzabile in un certo tempo in maniera specifica e misurabile, tutto andrà a meraviglia!
Diversamente possiamo capire le aeree di miglioramento e perfezionare i punti in questione in modo da perfezionarli e partire per il nostro personale viaggio dell’eroe!
Un ultimo strumento che potrà esserci molto utile durante il nostro percorso sono le seguenti 4 domande, nel caso troveremo degli ostacoli porcele ci farà capire da diversi punti di vista come superarli:
- Cosa posso fare di nuovo rispetto a quello che faccio?
- Cosa posso smettere di fare?
- Cosa posso fare di più?
- Cosa posso fare di meno?
Perfetto adesso abbiamo esattamente tutti gli strumenti di cui abbiamo bisogno per raggiungere qualsiasi obiettivo, in qualsiasi campo della nostra vita!
Cosa farai a partire da ora per iniziare a raggiungere il tuo obiettivo?
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Alfredo Baldacci

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